consulti, massaggi gratuiti, gennaio e febbraio

mente corpoSta iniziando l’anno : il 29 gennaio è l’inizio dell’anno solare.
Ci sentiamo stanchi, contratti , abbiamo gli occhi gonfi, la cervicale si fa risentire, le gambe sono pesanti, siamo preoccupati senza motivi evidenti, non riusciampo a dormire? A volte bastano piccoli accorgimenti per cambiare nel giro di pochi giorni le nostre sensazioni corporee e rientrare in una piacevole sensazione di benessere.
Questo periodo dell’anno è IL MOMENTO PERFETTO e sono a disposizione per incontri individuali gratuiti di mezz’ora per farvi provare tecniche molto piacevoli e rilassanti a livello corporeo che Vi permetteranno di rientrare in perfetta forma in previsione del nuovo anno che sta iniziando .
Per prenotare basta una telefonata al numero 3386861958 .. Se non rispondo , perchè sto lavorando, verrete richiamati il prima possibile .

Massaggio Ayurvedico dei monaci erranti a Salsomaggiore

La tradizione vuole che uomini particolari, spiritualmente molto elevati, praticassero questa antica arte del Massaggio Ayurvedico come forma di servizio e aiuto per tutte quelle persone che non potevano, per una questione soprattutto di denaro, ricevere le cure in una clinica ayurvedica. La conoscenza indiana ha supplito con forme di massaggio molto “potenti”. Con queste tecniche si doveva dare immediatamente aiuto..
(dal libro di Alida Dal Degan: Nel Cuore del Massaggio Ayurvedico, Il Punto d’Incontro)

“Vorrei farvi vedere e sentire quello che non sempre è così facile da trasmettere: la preparazione tradizionale di un terapeuta ayurvedico.
Preparazione intellettuale, psicologica, spirituale, poetica ”
Grazie a esse un nuovo sentire e un altro agire terapeutico si possono manifestare.
Vi porterò con me, in luoghi magici della memoria regressiva
Ogni massaggio, se svolto in questo modo, diverrà grazie all’operatore ,atto di creazione.

Il corpo è in grado di cambiare a ogni trattamento, così come la sua mente e altri aspetti più interiori.
Il Massaggio Ayurvedico dei Monaci Erranti è un trattamento molto molto antico, è un arte che rischia di andare perduta per sempre…
Ho appreso le tecniche di trattamenti di massaggio ayurvedico praticate nelle cliniche e negli ospedali ayurvedici in india da Alida Dal Degan , allieva diretta del Mestro Govindan

massaggio sportivo e decontratturante a Salsomaggiore

massaggio sportivo
Il massaggio sportivo è un massaggio eseguito su specifiche regioni corporee al fine di migliorare le prestazioni atletiche.
Le finalità del massaggio sportivo sono numerose, alcune si basano su fondati presupposti scientifici, mentre altre derivano da osservazioni ed esperienze di chi le esegue.
I suoi numerosi benefici derivano da due particolari presupposti:
azione diretta data dall’aumento del flusso ematico con conseguente ipertermia locale (anche se vari studi non hanno ancora confermato questa ipotesi, apparentemente piuttosto ovvia)
azione indiretta data dalla contemporanea eccitazione di terminazioni nervose e conseguente stimolazione del sistema nervoso parasimpatico
Da questi due elementi derivano tutte le proprietà benefiche attribuite al massaggio sportivo, tra le quali rientrano:
riduzione delle tensioni muscolari
diminuzione dei livelli plasmatici di cortisolo e serotonina con conseguente riduzione dello stato d’ansia e miglioramento dell’umore; a tale diminuzione si associa un aumento delle endorfine circolanti con conseguente inibizione della sensazione dolorifica
riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa
stimolazione della microcircolazione locale

effetto drenante abbinato ad accelerata rimozione dell’acido lattico e delle scorie metaboliche prodotte durante l’attività sportiva
decongestionamento e rilassamento dei i tessuti, abbinato ad accelerata guarigione dalle contratture muscolari
prevenzione degli infortuni
preparazione muscolare all’attività fisica.

Il massaggio sportivo trova dunque applicazione non solo dopo una gara, ma anche tra una competizione e l’altra o prima della gara stessa per rendere le prestazioni migliori

Il massaggio “pre-gara” e il massaggio “post-gara” avranno due manualità distinte, in quanto per primo va creata una sensazione di eccitazione muscolare, mentre nel post gara si usano tecniche di rilassamento muscolare e di risassorbimento dell’acido lattico .

Gli effetti positivi del massaggio sportivo vengono potenziati dal simultaneo impiego di prodotti a base di oli essenziali, riscaldanti, rigeneranti, rassodanti, defaticanti.

Tutti possono usufruire dei benefici di questo tipo particolare di massaggio, indipendentemente dall’età, dal tipo di sport praticato e dal proprio livello prestativo

pronto soccorso per questi giorni

gatto nero
ESERCIZIO DI ANGELOLOGIA SINTETICA
VOLEVO UN GATTO NERO NERO NERO
Un esercizio scacciajella per i giorni di MaZaRa’eL (dal 16 al 20 Gennaio)
E’ da troppo tempo che ti porti appresso certe fastidiosissime superstizioni , e non sai più nemmeno da chi tu le abbia prese. E pensare che non ci credi nemmeno a queste cose: non è credere ma soltanto autosuggestione; allora perché non te ne liberi? Tutte le volte che ci hai provato ti è mancato il coraggio. Come se quelle minuscole fissazioncine fossero più forti di te. No, basta. Questi sono i giorni di MaZaRa’eL, e vale proprio la pena di affrontarle: ricapitolale tutte, rabbrividendo per la loro assurdità, vergognandoti di averle ospitate finora, e da subito comincerai a fare proprio l’opposto di ciò che le tue ridicole superstizioni ti imponevano. Ciò che porta male, nelle superstizioni, è soltanto il tenersele. Sono sicuro che non ti ricordi nemmeno che effetto fa essere libero. Sei pronto a questo passo decisivo? Sì, sì. Forza allora. Cominciamo con quel certo numero che ti preoccupa tanto (sai bene di cosa parlo): pronuncialo tranquillamente a voce alta, canticchialo anzi, fino a che ti sembrerà solo un numero come tutti gli altri. Ti verrà voglio di ridere, anche. E spesso basta toglierne una di superstizione, perché anche le altre comincino pian piano a dissolversi e a restituirti la forza con cui le avevi alimentate.
Igor Sibaldi – Libro degli Angeli

Mitzrael dal 16 al 20 gennaio

MITZRAEL

Questi sono giorni in cui si puo’ impazzire
a cause di questioni materiali irrisolte
a causa di problemi fisici
a causa di problemi emozionali,
per aver perso la direzione,
ma soprattutto perchè ci si porta appresso
superstizioni che non ci appartengono piu’
L’energia di questi giorni e’ quella della Riparazione
Ogni essere umano porta in se una cassetta del pronto soccorso
che gli permette di auto amministrarsi le prime cure in caso di ferite
Mitzrael è un arcangelo e si occupa nella Verità delle questioni riguardanti la giustizia
e’ un vero e proprio elisir che guarisce
Fa parte di un sentiero di ritorno e ripara essenzialmente i disatri
prodotti dal suo collega , l’ANGELO 39 (Rehael dal 4 al 8 ottobre)
nell’Angelo 39 il figlio deve essere sottomesso al Padre,
che non sempre è giusto, perchè a livello di Geburah ( verita’) agisce nel mondo delle emozioni
dove i principi divini appaiono molto spesso capovolti.
Cio’ nonostante il figlio (hod- mano dx ) deve dimostrarsi ubbidiente al Padre ( Geburah- braccio dx)
nascondendo intellettualmente i desideri messi in scena da Geburah (Padre)
i desideri ingiusti generano conflitti e chi li incassa con violenza è il cervello,
retto da Hod /Mercurio, che risulta sottoposto nella relazione (Geburah /hod)
ed è proprio nel cervello che si concretizzano i malfunzionamenti.
Le turbe mentali trovano cosi’ la propria origine.
Con MITZRAEL la relazione Padre/ Figlio si trasforma in qualcosa di assolutamente
contrario ,ovvero in relazione Figlio/Padre
dove sara’ il Figlio che avra’ diritto alla parola,
all’ultima parola,
e il Padre sara’ obbilgato ad incassare .
E’ come se il figlio dicesse a suo Padre:
“Vedi bene dove mi ha condotto realizzare i tuoi desideri insensati:
oggi sono un handicappato mentale e mi è impossibile
essere colui che esegue le tue ingiustizie”
Il Padre assimilera’ la lezione che gli viene dal figlio
e davanti all’evidenza dei risultati negativi si trasformera’.
Questa trasformazione positiva
rappresenta la guarigione del cervello ovvero del Figlio
(non è mistero per nessuno,che una corretta alimentazione,un vivere sano ed un corpo in perfetta efficenza danno come risultato una stabilità psitica ed un ottimo equilibrio mentale , doti indispensabili per colui che vuole compiere un cammino di rigenerazione )
Questa dinamica tradotta nella realtà, fa si’ che gli uomini sotto l’impero delle loro passioni ( coloro che utilizzano la forza intellettuale per giustificare emozioni straripanti e sentimenti al di fuori delle norme cosmiche, finiscano per avere figli con malattie mentali, paranoia, leggera schizofrenia, epilessiao anche gravi ritardi mentali.
Tutte le condotte “frenate” hanno come risultato figli danneggiati
L’angelo dell’abisso di questi giorni produce infanticidi ( il delitto di cogne 30 gennaio aveva l’influenza di questa luna ) e possiamo definire come tale anche la morte mentale di un figlio.
Quando Marte (Geburah ) capovolge bruscamente e schiaccia Mercurio (Hod ) la persona puo’ generare un bambino malato di mente . Se cio’accade si puo’ effettuare una Riparazione nei giorni di Mitzrael,
una riparazione che dovra’ sempre obbligatoriamente passare attraverso la presa di coscenza di come la malattia in questione sia frutto di una condotta sentimentale o emotiva, stravagante, assurda o disparata. Il Padre deve ascoltare il clamore del figlio malato e se sa ascoltare veramente il messaggio portato dalla malattia , se modifica la propria condotta il figlio guarira’
In questi giorni si possono guarire dipendenze dalle droghe
E’ chiaro che Padre-Figlio sono forze agenti in ciascuno di noi
Il Padre è il desiderio
il Figlio è l’intelligenza sottomessa a tale Desiderio
Quindi quando uno dei nostri figli diviene pazzo, o semplicemente la sua intelligenza
è deficente, è segno che in passato la follia è stata generata nel nostro intimo
La follia è la sottomissione al mondo senza regole dei desideri e puo’ prendere le sembianze di una perfetta saggezza .
Quanto ai persecutori ,anche loro cominciano le loro azioni nella nostra natura interiore:
le tendenze che perseguitano i nostri desideri legittimi ci inducono a fare cio’ che non vorremmo
Quando compaiono impulsi sublimi ,ovunque spuntano bande di persecutori , con la messione di impedire la realizzazione degli obiettivi progettati . Mitztrael ci libera dai persecutori perchè gli impulsi sublimi costituiscono una minaccia molto grave per i possessori delle tenebre che percepiscono il pericolo del crollo . Ma soprattutto il confronto tra cio’ che è sublime e cio’ che è emanato dall’abisso genera la presa di coscienza.
Quindi in questi giorni
possiamo guarire o pregare perchè guarisca una persona a noi cara,
essere protetti dalla pazzia o dalle depressioni o disturbi mentali,
possiamo liberarci dai persecutori , che possono essere anche dentro di noi come le superstizioni, avere la capacita’ di distinguere e obbedire agli impulsi superiori e ai propri ideali, avere ed incrementare il nostro desiderio di conoscienza . Saper amare e coltivare la bellezza . Nutrire il talento artistico ….
Haziel

kafka e la bambola

Passeggiando per il parco Steglitz a Berlino incontrò una bambina che piangeva sconsolata: aveva perduto la sua bambola. Kafka si offrì di aiutarla a cercarla e le diede appuntamento per il giorno seguente nello stesso posto.
Incapace di trovare la bambola scrisse una lettera – da parte della bambola – e la portò con se quando si rincontrarono. “Per favore non piangere, sono partita in viaggio per vedere il mondo, ti riscriverò raccontandoti le mie avventure.. ”, così cominciava la lettera.
Quando lui e la bambina si incontrarono egli le lesse questa lettera attentamente descrittiva di avventure immaginarie della bambola amata. La bimba ne fu consolata e quando i loro incontri arrivarono alla fine Kafka le regalò una bambola. Ella ovviamente era diversa dalla bambola originale, in un biglietto accluso spiegò…“ i miei viaggi mi hanno cambiata”.
Molti anni più avanti la ragazza cresciuta trovò un biglietto nascosto dentro la sua bambola ricevuta in dono. Riassumendolo diceva: ogni cosa che tu ami è molto probabile che tu la perderai, però alla fine l’amore muterà in una forma diversa.“
Kafka e la bambola.

pronto soccorso della natura

Miele grezzo: applicato sulle ferite fresche funziona come antibiotico naturale sterilizzando le stesse.
Aceto: anche l’aceto, come il miele, è utile per pulire le ferite aperte e prevenire le infezioni.
Zenzero: questa radice oltre ad essere un ottimo digestivo e un formidabile antiemetico, possiede anche proprietà antivirali, antinfiammatorie e antidolorifiche. Si consiglia di assumerlo masticandone la radice fresca oppure preparandone l’infuso.
Olio essenziale di lavanda: è un buon antiemicranico e un ottimo antireumatico, svolge un azione purificante e calmante, inoltre può essere di grande aiuto contro la gastrite, la cistite, la faringite e la tosse. Si consiglia sempre di procurarsi un olio essenziale puro al 100% e ingeribile. Per il mal di testa versare 5 o 6 gocce di olio essenziale su una zolletta di zucchero almeno due volte al giorno.Olio essenziale di melaleuca: ottimo nella cura di micosi, dermatiti, herpes, candida, lievi ustioni e eritemi solari. Si ricorda sempre di procurarsi un prodotto puro al 100% e ingeribile.
Tintura madre di propoli: questa tintura, ricchissima di bioflavonoidi, è un ottimo antibiotico naturale da usare in caso di influenza, mal di gola, febbre, funghi, piaghe e ulcere. Possiede proprietà antiossidanti e cicatrizzanti. Si consiglia di assumerne 30 gocce in un bicchiere d’acqua due volte al giorno.
Arnica: da utilizzare in caso di contusioni, traumi, ematomi e contratture muscolari. Si consiglia sempre di procurarsi una crema all’arnica priva di additivi chimici.
Carbone vegetale: in caso di attacchi di diarrea si consiglia di assumere una o due pastiglie di carbone vegetale, farà in modo di calmare lo stimolo, permettendo al soggetto interessato di trovare con calma il bagno più vicino.
Collirio all’eufrasia: l’eufrasia viene anche chiamata “erba degli occhi”, è in grado di provocare un azione calmante e disinfettante, non brucia e agisce quasi all’istante, restituendo sollievo agli occhi arrossati.
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Questi sono soltanto alcuni dei rimedi che la natura ci offre per curarci e per stare bene, ma bisogna sempre ricordare che il mondo è pieno di piante e di funghi dalle innumerevoli proprietà benefiche per l’essere umano.

il corpo nello spazio e lo spazio nel corpo

gatto in scatola

Ci sono edifici muti,
edifici che parlano,
edifici che cantano.
Socrate

Proviamo a entrare in un ristorante giapponese, con tavoli bassi, pareti di carta di riso, silenzio e luce diffusa. Uno spazio di questo tipo, con caratteristiche molto diverse da quelle a cui siamo abituati, induce certamente un modo di essere e uno stato psicofisico particolari, completamente dissimili da quelli che sarebbero evocati dalla trattoria di fronte, con i lungosenna appesi alle pareti, le tovagliette a scacchi rossi, i tavoli molto vicini, le luci al neon e il buffet degli antipasti in acciaio inox posto all’ingresso. Immediatamente ci si può accorgere, forse prestando al corpo un’attenzione maggiore del solito, che nel ristorante giapponese il respiro si allarga. Viceversa, cercando il nostro posto al tavolo della trattoria – dove per sederci dobbiamo chiedere alla persona seduta al tavolo accanto di spostarsi un po’ – che il nostro corpo si adatta alla situazione mimando una restrizione, prima di tutto attraverso la riduzione del respiro. Il corpo non passa indifferente attraverso le esperienze spaziali.

Se chiunque conosce bene la sensazione di benessere o di malessere che si prova in certi ambienti, la reazione è in realtà assai più articolata. Bastano una parete asimmetrica, un mobile troppo grosso, un asse da stiro al centro della stanza, l’orientamento o l’esposizione al sole di una sola parte della casa, il fatto di avere un panorama o no davanti alla finestra, di essere al piano terra o all’ultimo piano, in una mansardina da cui si vede solo il cielo o in uno scantinato scarsamente illuminato piuttosto che in uno spazio ordinato, pulito e curato, o la mancanza di confini per il fatto di non avere una stanza propria a plasmare in maniera più o meno inconscia il modo di essere e a produrre un cambiamento a livello psichico e di personalità. Questo non significa che il collegamento sia scontato, automatico o ineluttabile, ma semplicemente che un collegamento c’è.

Semplicisticamente si potrebbe pensare che basti cambiare casa per risolvere i problemi. Ovviamente non è così, anche se certe volte può funzionare. Molto dipende da quanto è forte l’identificazione con il proprio spazio e con il proprio corpo : chi si rispecchia molto intensamente nello spazio che lo circonda, difficilmente riesce a modificarlo se non cambia anche qualcosa dentro. E la difficoltà sta proprio nel fatto che ogni cambiamento è strettamente legato ad altri aspetti di sè. Se l’identificazione è forte, anche solo cambiare macchina può essere un’impresa titanica. Ma quando l’impresa riesce, quasi sempre innesca altre trasformazioni a livello di corpo e di personalità. Analogamente, un nuovo panorama alla finestra può contribuire a cambiare la propria prospettiva sulla vita.

Spazio personale e strategie di vita
La percezione del corpo e quella dello spazio esterno sono due processi che nel bambino si sviluppano simultaneamente, tanto che, alla maturazione di questa percezione è strettamente collegato lo sviluppo della personalità. Non può quindi sorprendere il fatto che l’organizzazione dello spazio si rifletta sul corpo e sull’organizzazione psichica, ma anche che, viceversa, cambiamenti a livello psichico e di personalità portino a modificare le caratteristiche dello spazio circostante. Così, se la strategia personale di un individuo prevede una respirazione contenuta, è probabile che anche il suo bisogno di spazio sia scarso, e che la sua identità risulti ristretta rispetto alle sue potenzialità. Mentre se il respiro è più ampio del necessario, il bisogno di spazio potrebbe essere esagerato, al punto di trovarsi spesso a occupare anche quello degli altri. Così come è possibile che il fatto di crescere in uno spazio ristretto induca a ridurre il proprio bisogno di spazio (e la propria identità). Per contro, visto che non esistono due persone uguali, può accadere anche l’opposto, come accade quando ci si sente enormi e ingombranti in uno spazio piccolo o piccoli e indifesi in uno spazio troppo ampio. In ogni caso, l’attenzione al respiro rappresenta una buona indicazione su ciò che sta succedendo.

Spazio e cultura
Il rapporto delle persone con lo spazio influenza ed è sicuramente influenzato anche dalla cultura in cui vivono. La necessità di dividersi lo spazio disponibile, per esempio, porta con sè in molti casi la necessità di restringersi. Nelle varie culture si può così notare come anche le aree geografiche producano soglie diverse di tolleranza rispetto allo spazio personale : se i giapponesi – che devono dividersi in tanti un’isola piuttosto stretta – possono dormire nei ‘loculi’ di certi alberghi di Tokyo e schiacciarsi su affollatissimi metro, negli Stati Uniti – dagli spazi sconfinati – una gran parte di persone ha la sua automobile e la sua casa, ogni casa ha il suo giardino e, all’interno della casa, ogni figlio ha la sua stanza. Se un turista italiano si reca in America o in Giappone, è probabile che in relazione alla diversità degli spazi collettivi cambi abbastanza automaticamente anche il suo respiro, la percezione del suo corpo e il suo stato di coscienza. E’ abbastanza frequente, dopo tutto, per una tendenza alla sincronizzazione che è automatica tra esseri umani, trovarsi a imitare il respiro di un’altra persona – quindi, a maggior ragione, quello di un’intera popolazione – e di conseguenza anche il suo stato di coscienza.

Oltre alla disponibilità di spazio, un’altra caratteristica influenza in modo peculiare le risposte psicofisiche all’ambiente. Anche la dimensione prevalente di un luogo influisce sui suoi abitanti in modo da attivare strutture di movimento completamente diverse tra loro – sul piano fisico – con riflessi sul sistema nervoso ed effetti sul piano psicologico.
Quando per esempio una località è caratterizzata per motivi geografici e architettonici da una prevalenza di linee orizzontali, i movimenti che vengono attivati sono soprattutto quelli sul piano orizzontale dei muscoli rotatori. A loro volta, le linee verticali attivano i movimenti sul piano verticale (implicati nelle flessioni laterali) e quelle longitudinali i movimenti della muscolatura antero-posteriore sul piano sagittale. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, questi tre tipi di movimento sono anche tipici delle diverse fasi evolutive dell’essere umano. All’attivazione di queste tre modalità del sistema nervoso corrispondono quindi tre stati psicologici completamente diversi che, se permangono a lungo, tendono a strutturare a loro volta personalità molto differenti e atteggiamenti peculiari. La dimensione orizzontale evoca più facilmente condizioni di ‘visceralità’ e appartenenza così come quella verticale stimola il sistema nervoso corticale o il pensiero razionale e la differenziazione e la dimensione longitudinale il sistema muscolare e l’azione. Potrebbe essere interessante a questo punto chiedersi se certe forme spaziali non siano così diverse proprio perché derivano da modi di essere diversi e quanto a loro volta siano ancora in grado di evocare stati di coscienza diversi in chi vi si ferma o vi abita.
Bologna e Torino, per citare due città caratterizzate da linee prevalenti differenti, sono così diverse anche perché chi le ha costruite era così differente? E quando andiamo in due città così diverse, siamo veramente gli stessi di prima o cambiamo a livello neurologico, fisico e psicologico?

Riassumendo, il processo attraverso il quale gli individui impregnano della propria psiche e della propria anima ciò che li circonda non arriva solamente al corpo, ma si estende a qualsiasi cosa facciano, sia che si tratti di costruire mobili, di edificare case o intere città. Proprio come uno stesso brano dei Beatles rimane impregnato di tre caratteri completamente diversi se viene eseguito dagli stessi Beatles, da Joe Cocker o da Laura Pausini, l’ascolto evoca a sua volta stati d’animo diversi. Lo stesso può succedere quando uno stesso tema architettonico (un quartiere, una piazza, un arco…) è interpretato da persone ed epoche diverse. Ogni stile risuona nelle persone in modo diverso, tanto che abitando o visitando uno spazio progettato da un architetto rinascimentale, il senso di armonia e di equilibrio che lo caratterizza è percepibile a livello fisico oltre che psicologico. Per contro, se lo spazio dove si vive induce uno stato di malessere, è probabile che prima o poi ci si ritrovi a fare i conti con questo fatto. Peccato che cambiare casa o città non sia così semplice come cambiare un CD.

j.tolja-f.speciani
dal libro Pensare col corpo

Cosi’ in alto, come in basso

Chakra-e-Ghiandole-endocrine
Nella manifestazione vi sono, quindi due sistemi : il planetario solare e l’uomo, che assommano in loro la totalità delle potenzialità, le figure simboliche, che operano nella Genesi.
Il principio di questi due Massimi Sistemi è unico e,pertanto, vi è non solo una stretta analogia tra i cicli cosmici e gli avvenimenti che si verificano sulla terra, ma vi è una stretta interdiprendenza tra microcosmo e macrocosmo , perchè quest’ultimo non puo’ essere altro che la forma delle funzioni vitali che sostengono l’uomo, il quale porta iscritto in se le implicazioni cosmiche
Come i corpi stellari riassumono, nei loro aspetti, delle proporzioni fondamentali, cosi’ l’uomo (Tempio di Salomone) vista sotto la prospettiva di Cosmo umano, porta con se tutti gli elementi di misura del Mondo e dell’armonia , e ciascuna parte del corpo corrisponde ad una delle Funzioni Genetiche dell’Universo
Nell’uomo, queste sette funzioni divengono il supporto di un pensiero che parla del senso universale delle Cause, poichè il corpo umano è la rappresentazione di tutte le possibilità funzionali
Come il profumo dei fiori è la secrezione degli Dei
cosi’ nel corpo umano la secrezione di Neter
è rappresentata dal sistema ormonale localizzato nelle ghiandole endocrine, che divengono pertanto , la sede della vita .
Le ghiandole endocrine con la loro secrezione rappresentano l’ultima spiaggiasu cui si infrange l’analogia che scende dal cielo similmente agli Angeli nella scala di Giacobbe
( il volo dei sette ibis)

Le sette forze planetarie del nostro sistema solare sono realtà “archetipiche” che si manifestano sia nel Cosmo che nei regni della Natura (sublunare) e nell’uomo. Nel corpo umano si manifestano, in modo specifico, nell’aspetto di ghiandole endocrine e delle corrispondenti secrezioni ormonali.

Saturno La prima – posta più in alto nel corpo – è l’epifisi che corrisponde a Saturno il quale è, anch’esso, il più esterno dei Sette. Saturno o Kronos, il dio antico, è il creatore del Tempo: l’epifisi è la ghiandola che in noi segna il tempo, il ciclo circadiano e il ritmo sonno/veglia poiché secerne la melatonina.

Segue Giove ed in sequenza, dal basso verso l’alto, viene l’ipofisi/ipotalamo.Come Giove, re degli dei, questo asse governa tutti i processi endocrini attraverso una serie di ormoni come LH, FSH, ACTH, TSH che regolano tutte le altre ghiandole. L’ormone GH (somatotropo) sostiene i processi espansivi del corpo, la floridezza delle forme, determinando la costituzione detta non a caso “gioviale”.

Marte e La tiroide che è il riflesso dell’archetipo di Marte, poiché la funzione distruttiva marziale trova perfetto riscontro nei processi catabolici attivati dagli ormoni tiroidei e paratiroidei: accelerazione del metabolismo basale delle cellule, termogenesi, e riduzione della massa ossea (paratormone). La tiroxina aumenta l’ “efficienza marziale” incrementando l’eccitabilità nervosa, le contrazioni cardiache e muscolari, sostiene i globuli rossi (colore marziale), portatori del ferro ( il metallo di Marte).

Sole, centro del sistema, ha il suo rappresentante nel cuore, che può essere visto come organo endocrino, in quanto secerne PNA, ormone che regola la pressione dei vasi e il volume sanguigno. Le piante dalla “segnatura” solare agiranno sul cuore.

Venere agisce nelle surrenali esercitando la sua funzione “armonizzatrice”.Gli ormoni surrenalici come il cortisolo frenano i processi infiammotori tipicamente marziali, ricostituiscono le riserve di glicogeno, e danno sollievo dagli stati di stress (riposo di Marte). Un eccesso di questo ormone porta riduzione della massa muscolare e ritenzione idrica con eccessiva molezza “venusina” (Sindrome di Cushing). L’aldosterone influenza il bilancio idrosalino e la funzionalità dei reni (Bilancia, domicilio di Venere). Le surrenali producono anche ormoni steroidei a funzionalità sessuale, come del resto si addice alla funzione archetipica di “Venere”. La midollare del surrene invece secerne ormoni come adrenalina e nor-adrenalina con funzionalità marziali. E’ l’aspetto guerriero di Venere, la “Venus Victrix” dei Romani…

Mercurio risiede nel pancreas, dove dirige l’assimilazione del glucosio. Il dio “mediatore” introduce il glucosio nelle cellule attraverso l’insulina, e ve lo fa fuoriuscire attraverso il glucagone. Tutti i processi di scambio, comunicazione e assimilazione (come la respirazione) hanno una parte di attività mercuriale. In generale però è tutta la funzione di comunicazione endocrina, o neuro-immuno-endorcrina a risentire in parte del principio mercuriale, del Mercurio che è infatti messaggero degli dèi (quindi di tutti gli altri “archetipi”).

La Luna è l’ultima della sequenza e risiede nelle gonadi (testicoli o ovaie). Il primo e l’ultimo dei pianeti sono in stretta correlazione: la Luna fa riscontro a Saturno (nel cui simbolo è presente la falce lunare). Il ciclo di Saturno è di 28 anni, quello della Luna è di 28 giorni, così come di 28 giorni è la funzionalità ciclica della fertilità nella donna.

Questa relazione si ritrova fra gonadi ed epifisi (ghiandola saturnina) poichè è l’epifisi, attraverso la melatonina, a regolare i cicli della sessualtà, inibendo la sviluppo delle gonadi prima della pubertà, e influenzandola anche dopo, in relazione al ciclo circadiano di luce ed ombra.

riflessologia plantare psicosomatica

piedi-sorridenti

Il massaggio energetico del piede nasce nel contesto storico e culturale dell’antico Oriente: le notizie storiche più antiche e le tecniche che, spesso in modo frammentario, sono giunte fino a noi, provengono dai luoghi più disparati, ma quelle più integre e seriamente codificate ci giungono dalla Cina, dall’India e dal Tibet. Per questo motivo, è interessante fare un passo indietro per immergerci, anche se solo per un istante, nella cultura cinese. Si narra che l’imperatore Hei (ca 2400 a.C.) sia stato concepito da una nobile vergine camminando a piedi scalzi sulle orme di un gigante. Da questa leggenda, la tradizione taoista ricavò la prima raffigurazione del feto nella pianta del piede, metafora e proiezione riflessa che costituisce la base della riflessologia plantare. Sia il singolo piede che i due piedi uniti evocano l’immagine del feto (oltre che del rene, altro simbolo dell’energia ancestrale e della vita nascente). I riflessi stessi rispondono a funzioni e zone che corrispondono, precisamente, alle parti in oggetto di un feto sovrapposto all’immagine del piede, così come per l’orecchio, altro organo dove è possibile proiettare l’intero corpo umano con tutte le sue funzioni e i suoi meccanismi.
In Occidente, la Riflessologia Plantare è stata scoperta e codificata da un otorinolaringoiatra americano, W. H. Fitzgerald, che la definì “Terapia Zonale dei Riflessi” (1916). Tale tecnica è stata perfezionata nel corso del XX secolo, ma presenta un approccio di tipo organicistico, che proietta sul piede l’anatomia e la fisiologia dei sistemi organici secondo la tradizione medico–accademica occidentale. Pur non negando la validità e l’efficacia di questa visione, il mio lavoro parte da un approccio di tipo olistico, che vede nei riflessi dei piedi la manifestazione di equilibri o squilibri più generali e profondi, e nella manipolazione di questi riflessi la possibilità di innescare un processo di cambiamento e guarigione tanto organici quanto interiori.
La riflessologia plantare emozionale psicosomatica
Consiste in un lavoro che si propone di agire non solo sul corpo, ma anche sulle emozioni, individuandone la radice nei riflessi podalici. Non è un caso che il piede venga chiamato in Oriente, il secondo cuore, o cuore periferico, e sarebbe riduttivo ritenere che ciò accada solo per la sua importanza dal punto di vista circolatorio e linfatico!
Il principio su cui si basa la riflessologia plantare emozionale psicosomatica è che nei piedi vi sono dei punti sui quali è possibile esercitare una stimolazione che agisca di riflesso in corrispondenza di tutte le ghiandole, gli organi e le parti del corpo. La particolarità di questa tecnica consiste nel corretto metodo di stimolazione di queste zone tramite il pollice e le altre dita. Parlando in termini analogici, il piede corrisponde ad una centralina elettrica di una casa, i rilessi viaggiano lungo le zone come l’elettricità attraverso i fili. Il legame tra i piedi, gli organi e le ghiandole del corpo è costituito da una serie di linee longitudinali immaginarie, ognuna delle quali termina in corrispondenza di una precisa area plantare.
I benefici
Tutti questi punti zonali riflessi e la manipolazione degli stessi giocano un ruolo molto importante. Attraverso la riflessologia plantare, infatti, è possibile:
1. Intervenire sui processi interni del corpo, lavorando “in periferia” e quindi, in modo del tutto innocuo e non invasivo;
2. Stimolare le funzioni dell’organo corrispondente alla zona del piede sollecitata, favorendone l’eventuale guarigione;
3. Aiutare i processi fisiologici dell’organismo a normalizzarsi;
4. Migliorare la funzionalità del sistema cardiovascolare;
5. Prendere coscienza del modo in cui abbiamo permesso l’instaurarsi di determinati atteggiamenti mentali e/o fisici causa di specifiche condizioni patologiche.
6. Assicurare uno stato generale di benessere, ridurre lo stress e la tensione.

Queste sono solo alcune delle ragioni per cui il massaggio zonale del piede rappresenta uno dei trattamenti dolci più praticati.